In linea con le norme europee sull’azione climatica e l’inquinamento, il 2030 sarà il decennio decisivo per il futuro dell’umanità sulla Terra. Se vogliamo davvero vederlo e viverlo questo futuro, bisogna partire da ora con obiettivi concreti, abbandonando la strada del capitalismo sfrenato, per percorrere quella di un’economia rigenerativa, ovvero circolare. L’economia globale è ancora dominata dal modello lineare di: estrazione di risorse -> produzione -> consumo -> scarto (take-make-dispose), con conseguente dispendio di materie prime, energie ed emissione di rifiuti e sostanze inquinanti.
Una logica opposta alla sostenibilità che necessita di una grande trasformazione: la transizione ad una Economia Circolare. Ingranaggi ciclici e non più lineari, teorizzata negli ‘60 del Novecento e analizzata dal punto di vista delle opportunità economiche e di business dalla Ellen MacArthur Foundation, l’Economia Circolare è un sistema industriale riparatore o rigenerativo. Un modello economico innovativo che segue la logica circolare della natura, per cui il rifiuto è concepito come una nuova materia da reinserire nel processo produttivo, pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. E non solo! È un’economia che protegge l’ambiente e allo stesso tempo produce utili, perché permette alle imprese di risparmiare sui costi di produzione e di gestione, aumentando l’efficacia e l’efficienza.
Agendo su ogni fase della progettazione e della produzione per prevenire l’emissione di sostanze nocive per l’ambiente, l’Economia Circolare realizza nuovo valore economico, sociale e territoriale.
Attuata a livello globale può colmare il divario presente tra i livelli delle emissioni previsti per il 2030 e i livelli necessari per mantenere l’aumento delle temperature al di sotto dei 2°C: l’ Emissions Gap.
“Molte persone mi hanno detto che la ciambella ha reso visibile il modo in cui hanno sempre pensato allo sviluppo sostenibile… semplicemente non lo avevano mai visto prima”
— Kate Raworth —